Il Bambino ha il bisogno di sperimentare e sperimentarsi, è quindi libero di manipolare, toccare, stringere, annusare, infilare, battere e osservare. Compito dell’educatrice è quello di accompagnarlo nei percorsi individuali, garantendo una rassicurante presenza senza porre divieti, obblighi o direttive ma vigilando comunque sulla sicurezza.
Non viene inteso il Nido come luogo di produzione ma di esperienze diverse dove l’educatrice propone senza commentare, osservando il naturale evolversi delle capacità cognitive, il suo ruolo è quello di accompagnare il Bambino nella scelta delle proposte educative, per lui predisposte nell’ambiente, in base alle sue tendenze e ai suoi bisogni di attività, lo aiuta ad orientarsi tra tante cose diverse e ad apprenderne l’uso preciso per iniziarlo ad una vita ordinata e attiva nell’ambiente.
Predisporre i materiali a portata di Bambino favorisce la partecipazione attiva del Bambino come persona sensibile, capace di comunicare e di concentrarsi, di agire sul mondo circostante, di entrare attivamente in contatto con l’ambiente.
Gli spazi e i materiali all’interno del Nido sono da considerarsi come testi interattivi che comunicano con i Bambini e pertanto soggetti a continue riletture, revisioni e modifiche.
Con il progredire dello sviluppo fisico e motorio dei Bambini diventa fondamentale un riadattamento degli spazi per rispondere alle loro nuove esigenze.
La scelta del materiale è frutto di osservazione e risponde ad obiettivi specifici per cui è indispensabile riflettere sulla quantità degli oggetti e sulla modalità con cui si mettono a disposizione al fine di facilitare l’ordine mentale del Bambino e il suo percorso di conoscenza.
E’ preferibile l’utilizzo di materiali vari, naturali, di recupero e di uso quotidiano per permettere al Bambino di sperimentare e confrontare, attraverso i sensi, le molteplici caratteristiche degli stessi.